I giochi Pokémon sono pieni di lore. Si potrebbe dire che chi li ha realizzati li abbia infusi di "Show Don't Tell", quella tecnica narrativa molto efficace dove se vuoi comunicare un'informazione importante al giocatore (o al lettore) ti basta semplicemente "mostrare" quel qualcosa. Può essere un dettaglio sul personaggio, magari a lui piace il gelato al cioccolato e in una scena lo vediamo da solo in cucina intento a scavare col cucchiaino una vaschetta di gelato al cioccolato, oppure semplicemente un'informazione che riguarda un luogo visitato.Lo Show Don't Tell si manifesta anche nella vita reale. La sera quando usciamo con gli amici, ci vediamo lo stesso giorno della settimana, allo stesso posto e alla stessa identica ora. Nelle nostre città ci sono castelli, edifici abbandonati e parchi che hanno dietro tanta lore che aspetta soltanto il momento giusto per essere spolverata. Fateci caso. Per Lavandonia vale la stessa cosa. È un luogo fittizio legato all'infanzia di molti ma già la prima volta che la esploriamo ci investe di così tante informazioni. La musichetta creepy e catchy allo stesso tempo, la Torre Pokémon, i riferimenti ai fantasmi. Il videogioco allegro a cui stavamo giocando è diventato improvvisamente horror? Questo è il bello di molte serie e prodotti per bambini. A un certo punto gli autori hanno deciso di imboccarci con una bella cucchiaiata di cereali horror. Ancora non lo sapevamo eppure quello era il nostro primo approccio al genere. Ma forse non potevano prevedere come la gente su internet avrebbe trasformato il mito di Lavandonia.
"— Credi agli spettri?
— No
— Ahahah! No, vero? Certo… la mano bianca sulla tua spalla è finta?!"
Dialogo con una ragazzina di Lavandonia
Lavandonia è una città che incontriamo già nei primissimi giochi Pokémon appartenenti all'iconica prima generazione, Pokémon Rosso, Blu e Giallo. Si presenta come un paesino minuscolo immerso tra le montagne e il primo che Rosso (il giocatore) visita dopo aver esplorato il Tunnel Roccioso. A differenza di molte altre città della regione di questi giochi (Kanto), Lavandonia è priva di una palestra. C'è solo un centro Pokémon, un Pokémon Market, tre casette e una torre gigantesca chiamata Torre Pokémon. Ci basta parlare con alcune persone che vivono nella cittadella per scoprire la storia di questa città. Sulla targhetta della Torre Pokémon si legge che è un luogo dove riposano i Pokémon defunti. Quindi questa città conferma ufficialmente che anche i Pokémon muoiono. Se avete giocato a Pokémon infatti, sapete che in lotta i Pokémon non muoiono mai, il gioco infatti ci tiene a precisare che il Pokémon avversario è esausto dopo averlo sconfitto e così il Pokémon scompare dalla schermata ma senza morire. In una delle casette di Lavandonia vive Fujii, un signore anziano che ha creato una casa per accogliere i Pokémon orfani o che sono stati abbandonati dai loro allenatori per dare loro una nuova vita. Ma qualcosa di brutto è accaduto poco prima dell'arrivo di Rosso in città. Il Team Rocket è arrivato in città e sta dando la caccia ai Cubone, l'obiettivo del team malvagio è infatti quello di rivendere i teschi dei Cubone a caro prezzo.Da un po' degli spettri si aggirano nella Torre Pokémon e gli abitanti di Lavandonia credono si tratti degli spiriti dei Pokémon assassinati dal Team Rocket. Già al nostro arrivo, gli abitanti sono sconvolti, una Marowak è infatti stata uccisa brutalmente dal Team Rocket mentre cercava di proteggere il suo cucciolo, un piccolo Cubone e il Signor. Fujii si è recato nella Torre senza fare più ritorno. A questo punto anche Rosso decide di avventurarsi nella Torre Pokémon ma verrà aggredito dallo spettro di un Pokémon non identificato. Sarà impossibile identificare lo spettro senza uno strumento, la Spettrosonda, che Rosso riuscirà ad ottenere al Casinò Rocket di Azurropoli. Armato di un rinnovato coraggio Rosso ritorna nella Torre Pokémon, dove ha uno scontro con il suo rivale Blu. Ingaggia lotte Pokémon lì tra le lapidi con medium e altri sfidanti che incontra nella Torre. Prima di arrivare all'ultimo piano viene nuovamente attaccato dallo spettro misterioso. Ma stavolta, grazie alla Spettrosonda, riesce a riconoscere lo spettro, si tratta di Marowak, la mamma di Cubone che è stata uccisa dal Team Rocket mentre cercava di proteggere il piccolo Cubone. Rosso riesce a calmare lo spettro del Pokémon che poi sparisce nell'aldilà. Arrivato all'ultimo piano Rosso si scontra con tre reclute del Team Rocket che tengono il Signor Fujii in ostaggio. Fujii ci ringrazia e ci dice che si era recato sulla Torre di sua sponte per calmare lo spirito di Marowak. Come dono ci regalerà il Poké Flauto. Importantissimo per continuare il nostro viaggio.
Lavandonia è presente anche nei giochi di seconda generazione, Pokémon Oro, Argento e Cristallo. Dopo aver battuto la lega di Jhoto, sarà possibile infatti visitare di nuovo la regione di Kanto. Sono passati tre anni dagli eventi raccontati nei titoli di prima generazione e molte città sono cambiate. Anche Lavandonia non fa eccezione, infatti nella Torre Pokémon c'è ora la Torre Radio, mentre le lapidi dei Pokémon defunti sono state spostate nella Casa delle memorie.
Sono passati tanti dalla sua uscita, eppure il game boy rimane una delle console più famose al mondo. Scocca di plastica e schermo verde LCD, questa scatola portatile ha riempito di magia il tempo libero di molti bambini degli anni 90. Nonostante le sue tante limitazioni tecnologiche, il Game Boy rimane ancora oggi nel 2025 un'invenzione incredibile perché è semplicemente perfetta e ottimizzata nel fare quello che fa: permettere di giocare alla grande (e basta). I più esperti sanno benissimo che l'hardware del Game Boy non è potente. Si tratta di una console portatile ad 8 bit, i colori non erano presenti, i suoni e gli sprite dei videogame erano a bassa risoluzione, i primi giochi Pokémon avevano un peso di 373 Kb, che per fare un paragone è il quantitativo di memoria occupato oggi nei nostri computer da un file .txt del blocco note. Ma il Game Boy non lo sapeva e nonostante tutte queste limitazioni ti trascinava in mondi fantastici. Proprio per questi limiti tecnici, gli sviluppatori e i game designer dell'epoca si trovavano a dover trovare soluzioni creative per realizzare videogiochi efficaci, e restituire ai giocatori un'esperienza degna di essere vissuta. È il caso di Junichi Masuda, regista, sviluppatore e soprattutto, compositore delle musiche di Pokémon Rosso, Blu e Giallo (per non parlare poi anche dei giochi successivi). Masuda si è occupato inoltre di realizzare i "versi" dei vari Pokémon che il giocatore incontrerà in giro per il mondo. A causa della memoria limitata del Game Boy, molti versi dei Pokémon sono molto simili tra di loro. Come per esempio il verso di Cloyster e quello di Mew, fateci caso! Masuda infatti ha utilizzato sempre gli stessi sound effect, semplicemente, venivano rallentati o velocizzati, un'altra strategia che adottava era abbassare o alzare il tono dell'audio. Questo gli ha permesso di creare un verso caratteristico per tutti i 150 + 1 Pokémon presenti nella cartuccia, alla faccia di tutte le limitazioni tecniche. Il sonoro limitato del Game Boy ha indubbiamente contribuito a creare a Lavandonia un'ottima atmosfera creepy. Mentre visitiamo la cittadina nei panni di Rosso, siamo accompagnati da una musichetta iconica tutt'altro che allegra. Cosa sarebbe Lavandonia senza quella musica creepy? I limiti del Game Boy con i suoi sound effect le hanno dato poi quel tocco di analog horror in più.
Per approfondire:
Lavender Town Syndrome Creepypasta (Know Your Meme)